Guidebook for Sermugnano, Castiglione In Teverina

Laura
Guidebook for Sermugnano, Castiglione In Teverina

Arts & Culture

La città che muore.... un meraviglioso borgo nell'alto Lazio dove il tempo sembra essersi fermato secoli fa. Immerso nella splendida valle dei calanchi è considerato uno dei borghi più belli d'Italia. Assolutamente da vedere.
211 recommandé par les habitants
Civita di Bagnoregio
211 recommandé par les habitants
La città che muore.... un meraviglioso borgo nell'alto Lazio dove il tempo sembra essersi fermato secoli fa. Immerso nella splendida valle dei calanchi è considerato uno dei borghi più belli d'Italia. Assolutamente da vedere.
Dal Castello di Tordimonte inizia la via dei castelli umbri. Antico castello duecentesco trasformato in villa residenziale ad opera dell’architetto Ugo Tarchi, è situato in posizione panoramica sulla valle orvietana. L'accesso all edificio si ha superando il ponte che scavalca il vallo di protezione e attraversando la torre merlata d'ngresso. Oggi è di proprietà privata, al castello si collega un'azienda vinicola famosa per la produzione di vino rosso e cereali.
Tordimonte
Dal Castello di Tordimonte inizia la via dei castelli umbri. Antico castello duecentesco trasformato in villa residenziale ad opera dell’architetto Ugo Tarchi, è situato in posizione panoramica sulla valle orvietana. L'accesso all edificio si ha superando il ponte che scavalca il vallo di protezione e attraversando la torre merlata d'ngresso. Oggi è di proprietà privata, al castello si collega un'azienda vinicola famosa per la produzione di vino rosso e cereali.
Nel comune di Castel Viscardo si erge il castello e intorno alla roccaforte medievale si è sviluppato il borgo che mantiene ancora oggi intatta la sua struttura.
Castello di Viceno
Piazza XX Settembre
Nel comune di Castel Viscardo si erge il castello e intorno alla roccaforte medievale si è sviluppato il borgo che mantiene ancora oggi intatta la sua struttura.
Nel territorio del comune si trovano due importanti siti archeologici di epoca etrusca con le uniche testimonianze di pitture murali dell’Umbria. Il sito prende il nome di Tombe Golini. Nella prima tomba, il visitatore può ammirare le pareti decorate con immagini affrescate di riti funebri che presentano il trapasso del defunto dal mondo dei vivi a quello dei morti. La seconda tomba è decorata con affreschi a tema funerario: il defunto su una biga, demoni alati e suonatori che animano un banchetto. Dalla necropoli si può godere di una meravigliosa vista sulla rupe di Orvieto.
Porano
Nel territorio del comune si trovano due importanti siti archeologici di epoca etrusca con le uniche testimonianze di pitture murali dell’Umbria. Il sito prende il nome di Tombe Golini. Nella prima tomba, il visitatore può ammirare le pareti decorate con immagini affrescate di riti funebri che presentano il trapasso del defunto dal mondo dei vivi a quello dei morti. La seconda tomba è decorata con affreschi a tema funerario: il defunto su una biga, demoni alati e suonatori che animano un banchetto. Dalla necropoli si può godere di una meravigliosa vista sulla rupe di Orvieto.
Percorrendo un lungo dromos si giunge alla Tomba degli Hescana. Scoperta nel 1883 in località Molinella presso Castel Rubello ed esplorata da Eugenio Faina e Gian Francesco Gamurrini, prende il nome dalla famiglia gentilizia che la fece costruire. Decorata con pitture a tema funebre in cui è possibile vedere il defunto guidare una biga trinata da cavalli bianchi.
Castel Rubello
Percorrendo un lungo dromos si giunge alla Tomba degli Hescana. Scoperta nel 1883 in località Molinella presso Castel Rubello ed esplorata da Eugenio Faina e Gian Francesco Gamurrini, prende il nome dalla famiglia gentilizia che la fece costruire. Decorata con pitture a tema funebre in cui è possibile vedere il defunto guidare una biga trinata da cavalli bianchi.
un percorso che va dagli etruschi al medioevo. Una delle cavità ipogee è una tomba etrusca ben riconoscibile, ma alcuni fori laterali e la sua forma fanno pensare che nel medioevo sia stata trasformata in fallone, un macchinario utilizzato per la lavorazione dei tessuti di lana. Le ultime due sale, ritrovate nel 2002, hanno subito nel corso dei secoli numerose modifiche, rendendo difficile l’interpretazione dell’uso originario. La presenza di nicchie alle pareti rende concreta l’ipotesi che fossero una necropoli rupestre e risalgono al primo periodo di permanenza degli etruschi a Orvieto.
16 recommandé par les habitants
Pozzo della Cava
28 Via della Cava
16 recommandé par les habitants
un percorso che va dagli etruschi al medioevo. Una delle cavità ipogee è una tomba etrusca ben riconoscibile, ma alcuni fori laterali e la sua forma fanno pensare che nel medioevo sia stata trasformata in fallone, un macchinario utilizzato per la lavorazione dei tessuti di lana. Le ultime due sale, ritrovate nel 2002, hanno subito nel corso dei secoli numerose modifiche, rendendo difficile l’interpretazione dell’uso originario. La presenza di nicchie alle pareti rende concreta l’ipotesi che fossero una necropoli rupestre e risalgono al primo periodo di permanenza degli etruschi a Orvieto.
le Fontane di allerona o Lavatoi pubblici, testimoniano un uso sociale e sostenibile dell'acqua. All'interno è stato allestito un percorso informativo sulla struttura e sui suoi utilizzi. La facciata è di origine ottocentesca e dà accesso a tre vasche in pietra alimentare che, alimentate in successione, servivano per prelevare acqua da bere, per usi domestici e irrigazione, per lavare i panni. Ancora oggi qualcuno vi fa il bucato e ogni sabato viene sostituita l'acqua.
Allerona
le Fontane di allerona o Lavatoi pubblici, testimoniano un uso sociale e sostenibile dell'acqua. All'interno è stato allestito un percorso informativo sulla struttura e sui suoi utilizzi. La facciata è di origine ottocentesca e dà accesso a tre vasche in pietra alimentare che, alimentate in successione, servivano per prelevare acqua da bere, per usi domestici e irrigazione, per lavare i panni. Ancora oggi qualcuno vi fa il bucato e ogni sabato viene sostituita l'acqua.

Sightseeing

Cattedrale di Santa Maria Assunta, la costruzione fu avviata nel 1290 in stile gotico, neolitico. Simbolo della città è considerata una tra le più belle cattedrali d'Italia e del mondo. La cappella di San Brizio, è di particolare pregio e bellezza con le pareti e le volte affrescate da Luca Signorelli sul tema del Giudizio Universale. Il tema e le raffigurazioni del Signorelli furono d'ispirazione per Michelangelo nella realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina. La Cappella del Caporale mostra affreschi opera di Ugolino di Prete Ilario (1357-1364) e numerose altre opere degne di nota. Rosone, mosaici, bronzi e bassorilievi presenti ne fanno un luogo assolutamente da visitare.
96 recommandé par les habitants
Cathédrale d'Orvieto
26 Piazza del Duomo
96 recommandé par les habitants
Cattedrale di Santa Maria Assunta, la costruzione fu avviata nel 1290 in stile gotico, neolitico. Simbolo della città è considerata una tra le più belle cattedrali d'Italia e del mondo. La cappella di San Brizio, è di particolare pregio e bellezza con le pareti e le volte affrescate da Luca Signorelli sul tema del Giudizio Universale. Il tema e le raffigurazioni del Signorelli furono d'ispirazione per Michelangelo nella realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina. La Cappella del Caporale mostra affreschi opera di Ugolino di Prete Ilario (1357-1364) e numerose altre opere degne di nota. Rosone, mosaici, bronzi e bassorilievi presenti ne fanno un luogo assolutamente da visitare.
Formidabile opera idraulica denominata all'origine Pozzo della Rocca, commissionata ad Antonio da Sangallo il giovane nel 1527 da Papa Clemente VII per assicurare acqua alla città in caso di assedio. Trattasi di una sapiente opera ingegneristica con la singolare trovata architettonica della doppia rampa elicoidale che permetteva alle destie da soma che trasportavano l'acqua di non ostacolarsi a vicenda. 248 sono i gradini e 72 i finestroni che lasciano filtrare la luce.
57 recommandé par les habitants
Puits de Saint-Patrick
5B Piazza Cahen
57 recommandé par les habitants
Formidabile opera idraulica denominata all'origine Pozzo della Rocca, commissionata ad Antonio da Sangallo il giovane nel 1527 da Papa Clemente VII per assicurare acqua alla città in caso di assedio. Trattasi di una sapiente opera ingegneristica con la singolare trovata architettonica della doppia rampa elicoidale che permetteva alle destie da soma che trasportavano l'acqua di non ostacolarsi a vicenda. 248 sono i gradini e 72 i finestroni che lasciano filtrare la luce.
Il borgo di Sermugnano sorge su un pianoro di tufo, che un tempo faceva parte del sistema vulcanico volsino. La tradizione vuole che il castello che domina il borgo sia stato fatto costruire da Desiderio, ultimo re Longobardo. Il nucleo della struttura urbanistica medievale di Sermugnano è costituito dal vecchio castello attorno a cui furono costruite tutte le abitazioni che sorgono in modo concentrico attorno a Piazza Castello. Come molte della fortezze della Tuscia anche il castello del borgo di Sermugnano visse alterne vicende e nel corso del Rinascimento si trasformò da fortezza militare in un vero e proprio palazzo nobiliare dell’epoca.
ASSOCIAZIONE CENTRO STORICO DI SERMUGNANO
11 Piazza Castello
Il borgo di Sermugnano sorge su un pianoro di tufo, che un tempo faceva parte del sistema vulcanico volsino. La tradizione vuole che il castello che domina il borgo sia stato fatto costruire da Desiderio, ultimo re Longobardo. Il nucleo della struttura urbanistica medievale di Sermugnano è costituito dal vecchio castello attorno a cui furono costruite tutte le abitazioni che sorgono in modo concentrico attorno a Piazza Castello. Come molte della fortezze della Tuscia anche il castello del borgo di Sermugnano visse alterne vicende e nel corso del Rinascimento si trasformò da fortezza militare in un vero e proprio palazzo nobiliare dell’epoca.

Parks & Nature

Bosco del Sasseto
Il percorso nel cuore verde dell’Orvietano inizia dalla Faggeta di Castel Viscardo. Situata nei pressi del sito archeologico delle Caldane, questa area boschiva è di grande interesse naturalistico e si contraddistingue per una particolarità: la presenza del faggio ad una altitudine inferiore a 200 metri s.l.m. è un fatto quanto mai singolare e eccezionale.
Castel Viscardo
Il percorso nel cuore verde dell’Orvietano inizia dalla Faggeta di Castel Viscardo. Situata nei pressi del sito archeologico delle Caldane, questa area boschiva è di grande interesse naturalistico e si contraddistingue per una particolarità: la presenza del faggio ad una altitudine inferiore a 200 metri s.l.m. è un fatto quanto mai singolare e eccezionale.
Uno splendido bosco di alberi ad alto fusto bene attrezzato per il turismo verde che consente un pieno contatto con la natura, in una delle zone meno antropizzate e quindi più integre dal punto di vista ambientale. Il Parco è anche punto di partenza e arrivo del cosiddetto Anello di Villaba, un percorso naturale totalmente immerso in un ambiente boschivo a 700 m s.l.m. che può essere esplorato a piedi, in MTB e a cavallo. Il tempo di percorrenza è di circa tre ore.
Parco di Villalba
SP50
Uno splendido bosco di alberi ad alto fusto bene attrezzato per il turismo verde che consente un pieno contatto con la natura, in una delle zone meno antropizzate e quindi più integre dal punto di vista ambientale. Il Parco è anche punto di partenza e arrivo del cosiddetto Anello di Villaba, un percorso naturale totalmente immerso in un ambiente boschivo a 700 m s.l.m. che può essere esplorato a piedi, in MTB e a cavallo. Il tempo di percorrenza è di circa tre ore.
Parco e Museo, visitandoli si può approfondire la conoscenza della geologia del territorio. L’itinerario di studio si sviluppa nell’area di un vecchio vulcano di circa 300 mila anni fa ed è possibile ammirare coni, crateri, colate laviche e una delle rocce più rare: la venanzite. Il museo all’aperto si dipana attraverso un percorso di due chilometri.
Museo Vulcanologico di San Venanzo
1 Piazza Roma
Parco e Museo, visitandoli si può approfondire la conoscenza della geologia del territorio. L’itinerario di studio si sviluppa nell’area di un vecchio vulcano di circa 300 mila anni fa ed è possibile ammirare coni, crateri, colate laviche e una delle rocce più rare: la venanzite. Il museo all’aperto si dipana attraverso un percorso di due chilometri.
Troviamo il Centro di Documentazione Flora e fauna del Monte Peglia, che attraverso raccolte naturalistiche e pannelli didattici gli aspetti più importanti relativi a fauna, flora ed ecosistemi del territorio dello STINA, Sistema Territoriale d’Interesse Naturalistico ed Ambientale.
15 recommandé par les habitants
Monte Peglia
15 recommandé par les habitants
Troviamo il Centro di Documentazione Flora e fauna del Monte Peglia, che attraverso raccolte naturalistiche e pannelli didattici gli aspetti più importanti relativi a fauna, flora ed ecosistemi del territorio dello STINA, Sistema Territoriale d’Interesse Naturalistico ed Ambientale.
un vasto parco archeologico. Le tombe a camera sono allineate lungo le vie sepolcrali e disposte secondo un preciso progetto urbanistico, importante anche per comprendere gli elementi essenziali dell’antico impianto urbano tra il VI e il III secolo prima di Cristo. La necropoli prende questo nome per la presenza di una croce incisa nel tufo all’interno di una cappella rupestre. Le tombe sono circa settanta e realizzate in blocchi di tufo con internamente un piano per la deposizione del feretro. Secondo la credenza che la vita continuasse anche dopo la morte, all’interno delle camere sono stati rinvenuti vari oggetti.
14 recommandé par les habitants
Necropoli del Crocifisso del Tufo
Via Volsinia
14 recommandé par les habitants
un vasto parco archeologico. Le tombe a camera sono allineate lungo le vie sepolcrali e disposte secondo un preciso progetto urbanistico, importante anche per comprendere gli elementi essenziali dell’antico impianto urbano tra il VI e il III secolo prima di Cristo. La necropoli prende questo nome per la presenza di una croce incisa nel tufo all’interno di una cappella rupestre. Le tombe sono circa settanta e realizzate in blocchi di tufo con internamente un piano per la deposizione del feretro. Secondo la credenza che la vita continuasse anche dopo la morte, all’interno delle camere sono stati rinvenuti vari oggetti.
Si tratta di un percorso ad anello che parte e ritorna alle scuole di Allerona scalo, offrendo tratti di discesa al fiume, al Tevertino e Pian del Fornaccio. Protagonista di questo percorso è il fiume Paglia e il suo paesaggio. È uno dei percorsi più amati dagli escursionisti e si snoda lungo la piana alluvionale, l'alveo. La flora lungo le sponde del fiume è molto variegata: canneti, ranuncoli, caprifogli, pioppi e salici; tra la fauna: pesci, rane, aironi, garzette e libellule. I luoghi più apprezzati di questo cammino sono Barcavecchia e Fonti di Tiberio, Tevertino, la Lega e Pian del Fornaccio. L'itinerario può essere percorso a piedi o in bicicletta.
Via del Paglia
Via del Paglia
Si tratta di un percorso ad anello che parte e ritorna alle scuole di Allerona scalo, offrendo tratti di discesa al fiume, al Tevertino e Pian del Fornaccio. Protagonista di questo percorso è il fiume Paglia e il suo paesaggio. È uno dei percorsi più amati dagli escursionisti e si snoda lungo la piana alluvionale, l'alveo. La flora lungo le sponde del fiume è molto variegata: canneti, ranuncoli, caprifogli, pioppi e salici; tra la fauna: pesci, rane, aironi, garzette e libellule. I luoghi più apprezzati di questo cammino sono Barcavecchia e Fonti di Tiberio, Tevertino, la Lega e Pian del Fornaccio. L'itinerario può essere percorso a piedi o in bicicletta.

Food Scene

Fabro si è meritata la fama come una delle grandi “terre del tartufo” umbre, luogo particolarmente apprezzato da quei visitatori che scelgono la tranquillità e una cucina da primato come una tra le prerogative del viaggio. Ogni anno, il secondo finesettimana di novembre, si svolge nel quartiere fieristico della città la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo. L’intento della mostra è di valorizzare il più pregiato prodotto alimentare di Fabro, che rappresenta una importante risorsa per il paese.
Fabro
Fabro si è meritata la fama come una delle grandi “terre del tartufo” umbre, luogo particolarmente apprezzato da quei visitatori che scelgono la tranquillità e una cucina da primato come una tra le prerogative del viaggio. Ogni anno, il secondo finesettimana di novembre, si svolge nel quartiere fieristico della città la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo. L’intento della mostra è di valorizzare il più pregiato prodotto alimentare di Fabro, che rappresenta una importante risorsa per il paese.
La tipicità del posto è un salume unico nel suo genere, la Sella di San Venanzo si mette in evidenza per la produzione: un lombo intero di maiale con tutto il suo lardo che, dopo essere stato sottoposto a salagione e massaggiato con peperoncino, aglio e aceto, viene fatto riposare con numerose spezie. La cucina orvietana si contraddistingue perché molto speziata, eredità di quando Orvieto era crocevia per i mercanti che passavano con le loro masserizie.
19 recommandé par les habitants
San Venanzo
19 recommandé par les habitants
La tipicità del posto è un salume unico nel suo genere, la Sella di San Venanzo si mette in evidenza per la produzione: un lombo intero di maiale con tutto il suo lardo che, dopo essere stato sottoposto a salagione e massaggiato con peperoncino, aglio e aceto, viene fatto riposare con numerose spezie. La cucina orvietana si contraddistingue perché molto speziata, eredità di quando Orvieto era crocevia per i mercanti che passavano con le loro masserizie.

Shopping

L’Orvieto classico è uno dei vini bianchi più conosciuti al mondo, ottenuto dalle tradizionali varietà grechetto, drupeggio, procanico e trebbiano, l’Orvieto Classico gioca sulla finezza degli aromi floreali che anticipano una materia succosa e dinamica, posta al servizio dell’immediata piacevolezza.
Orvieto Scalo
L’Orvieto classico è uno dei vini bianchi più conosciuti al mondo, ottenuto dalle tradizionali varietà grechetto, drupeggio, procanico e trebbiano, l’Orvieto Classico gioca sulla finezza degli aromi floreali che anticipano una materia succosa e dinamica, posta al servizio dell’immediata piacevolezza.