Guida di Giovanni

Giovanni
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Visite turistiche

Meno noto e turistico rispetto a Castel di Tora o Colle di Tora, il borgo di Ascrea domina il lago dall’alto, aggrappato alle pendici della montagna. Da quassù i panorami sono mozzafiato, in più il borgo vanta origini medievali e boschi che in autunno sono ricchi di tartufi e funghi. Numerose le escursioni nella natura che partono dal borgo, come quella ai ruderi del Castello della Mirandella, dell’alto Medioevo, e la salita al Monte Navegna, posizionato tra il Lago del Turano e il vicino Lago del Salto e protetto insieme al Monte Cervia dall'omonima riserva. Dalla sua cima, oltre ai due laghi e i borghi sottostanti, si possono ammirare le vette dell’Appennino Centrale, il Corno del Gran Sasso e il massiccio del Velino.
Ascrea
Meno noto e turistico rispetto a Castel di Tora o Colle di Tora, il borgo di Ascrea domina il lago dall’alto, aggrappato alle pendici della montagna. Da quassù i panorami sono mozzafiato, in più il borgo vanta origini medievali e boschi che in autunno sono ricchi di tartufi e funghi. Numerose le escursioni nella natura che partono dal borgo, come quella ai ruderi del Castello della Mirandella, dell’alto Medioevo, e la salita al Monte Navegna, posizionato tra il Lago del Turano e il vicino Lago del Salto e protetto insieme al Monte Cervia dall'omonima riserva. Dalla sua cima, oltre ai due laghi e i borghi sottostanti, si possono ammirare le vette dell’Appennino Centrale, il Corno del Gran Sasso e il massiccio del Velino.
Tra i borghi del Lago del Turano, Colla di Tora è noto per la sua posizione particolarmente suggestiva. Questo piccolissimo centro sorge infatti su una striscia di terra che si allunga nel lago, sulla sponda opposta rispetto a Castel di Tora.
Colle di Tora
Tra i borghi del Lago del Turano, Colla di Tora è noto per la sua posizione particolarmente suggestiva. Questo piccolissimo centro sorge infatti su una striscia di terra che si allunga nel lago, sulla sponda opposta rispetto a Castel di Tora.
Separato da Ascrea dalle Gole dell'Obito, si affaccia sul lago dai suoi 720 metri di altitudine regalando magnifici scorci. Paganico Sabino è uno dei nuclei abitati più antichi della Valle del Turano, che ha conservato il suo aspetto medievale nei vicoli che s'inerpicano verso la Chiesa di San Nicola, nel punto più alto del paese, dove un tempo si trovava probabilmente la rocca. Paganico Sabino fa parte della Rete dei Borghi del Buon Respiro. Oltre all’aria buona, custodisce gelosamente anche la ricetta di un piatto unico, celebrato ogni anno a luglio con la Sagra delle Sagne Strasciate. Si tratta di una pasta fatta mano e strappata in piccoli lembi, conditi con funghi porcini. Da Paganico Sabino si può raggiungere la cima del Monte Cervia, lungo sentieri tra castagni e faggete, con magnifica vista sul lago.
Paganico
Separato da Ascrea dalle Gole dell'Obito, si affaccia sul lago dai suoi 720 metri di altitudine regalando magnifici scorci. Paganico Sabino è uno dei nuclei abitati più antichi della Valle del Turano, che ha conservato il suo aspetto medievale nei vicoli che s'inerpicano verso la Chiesa di San Nicola, nel punto più alto del paese, dove un tempo si trovava probabilmente la rocca. Paganico Sabino fa parte della Rete dei Borghi del Buon Respiro. Oltre all’aria buona, custodisce gelosamente anche la ricetta di un piatto unico, celebrato ogni anno a luglio con la Sagra delle Sagne Strasciate. Si tratta di una pasta fatta mano e strappata in piccoli lembi, conditi con funghi porcini. Da Paganico Sabino si può raggiungere la cima del Monte Cervia, lungo sentieri tra castagni e faggete, con magnifica vista sul lago.
Il Castello nasce come fortezza militare, intorno alla metà dell’XI secolo, in una posizione strategica che domina la valle del Turano. Deve il suo nome a Sinibaldo, conte e rettore della Sabina tra il 1058 e il 1065. Nei secoli successivi appartenne ai monaci benedettini di Farfa e, con la dilapidazione dei beni dell’Abbazia, tra il XIV e il XV secolo entrò nei feudi di 2 famiglie poi scomparse – i Buzzi e i Brancaleone di Romancia. Durante il pontificato di Clemente VII Medici (1523-1534), il Castello fu assegnato alla famiglia Cesarini, con l’obbligo di provvedere al suo mantenimento e al rafforzamento del suo ruolo strategico sul confine tra lo Stato Pontificio e il Reame di Napoli. Dopo il Sacco di Roma del 1527, Alessandro Cesarini rinforzò il Castello, con l’obiettivo tuttavia di fare della vecchia Rocca medievale anche un luogo di stampo rinascimentale, adatto a feste ed eventi. Commissionò dunque a Baldassarre Peruzzi, architetto della Fabbrica di San Pietro dal 1530, l’incarico di superare la distinzione tra villa e fortezza, unendo la funzione militare a quella di palazzo nobiliare. I disegni per il rinnovo del vecchio impianto, conservati agli Uffizi di Firenze, evidenziano l’innovativo progetto architettonico, i cui lavori – tuttavia – non furono portati a compimento dal Peruzzi, scomparso anzitempo nel 1536, e subirono diversi adattamenti in corso d’opera. Il Castello presenta un corpo anteriore a sperone con torri merlate, mentre l’ala nord comprende l’abitazione nobiliare e una splendida Coda con funzione difensiva. Meritano un cenno anche i giardini sospesi, riprogettati da lppolito Pizzetti nel 1972. La decorazione delle pareti interne del palazzo, ispirata dalle Metamorfosi di Ovidio con innesti di narrazioni legate alla storia della famiglia Cesarini, fu effettuata da diverse mani e in stili diversi. Tra i vari ricordiamo Girolamo Muziano e le scuole del Manierismo romano e umbro-toscano. Il Castello, nei secoli successivi, è passato di proprietà numerose volte.
Rocca Sinibalda
Il Castello nasce come fortezza militare, intorno alla metà dell’XI secolo, in una posizione strategica che domina la valle del Turano. Deve il suo nome a Sinibaldo, conte e rettore della Sabina tra il 1058 e il 1065. Nei secoli successivi appartenne ai monaci benedettini di Farfa e, con la dilapidazione dei beni dell’Abbazia, tra il XIV e il XV secolo entrò nei feudi di 2 famiglie poi scomparse – i Buzzi e i Brancaleone di Romancia. Durante il pontificato di Clemente VII Medici (1523-1534), il Castello fu assegnato alla famiglia Cesarini, con l’obbligo di provvedere al suo mantenimento e al rafforzamento del suo ruolo strategico sul confine tra lo Stato Pontificio e il Reame di Napoli. Dopo il Sacco di Roma del 1527, Alessandro Cesarini rinforzò il Castello, con l’obiettivo tuttavia di fare della vecchia Rocca medievale anche un luogo di stampo rinascimentale, adatto a feste ed eventi. Commissionò dunque a Baldassarre Peruzzi, architetto della Fabbrica di San Pietro dal 1530, l’incarico di superare la distinzione tra villa e fortezza, unendo la funzione militare a quella di palazzo nobiliare. I disegni per il rinnovo del vecchio impianto, conservati agli Uffizi di Firenze, evidenziano l’innovativo progetto architettonico, i cui lavori – tuttavia – non furono portati a compimento dal Peruzzi, scomparso anzitempo nel 1536, e subirono diversi adattamenti in corso d’opera. Il Castello presenta un corpo anteriore a sperone con torri merlate, mentre l’ala nord comprende l’abitazione nobiliare e una splendida Coda con funzione difensiva. Meritano un cenno anche i giardini sospesi, riprogettati da lppolito Pizzetti nel 1972. La decorazione delle pareti interne del palazzo, ispirata dalle Metamorfosi di Ovidio con innesti di narrazioni legate alla storia della famiglia Cesarini, fu effettuata da diverse mani e in stili diversi. Tra i vari ricordiamo Girolamo Muziano e le scuole del Manierismo romano e umbro-toscano. Il Castello, nei secoli successivi, è passato di proprietà numerose volte.
Affacciato sul lago e immerso tra i boschi sotto la cima del Monte Navegna, il borgo di Castel di Tora ha il suo simbolo nella torre a picco sull'acqua che è ciò che resta di un antico castello. Le case in pietra, i vicoli con archi, scalinate, passaggi, le grotte e le cantine scavate nella roccia e, ancora, le piazzette-belvedere: tutto racconta la lunga storia del luogo, che ha inizio nell'anno Mille, e giustifica il suo ingresso tra i Borghi più belli d’Italia. I turisti di giornata che si limitano alle rive del lago e a un giro frettoloso tra i vicoli si perdono il meglio. Perché Castel di Tora è anche il punto di partenza per bellissime escursioni, come quella che porta al borgo fantasma di Antuni e all’Eremo di S.Salvatore, o la passeggiata, adatta a tutti, alla Cascata delle Vallocchie. Fuori stagione, poi, il borgo si anima con eventi dedicati ai piatti della tradizione: il Polentone (polenta condita con aringa, tonno, baccalà e alici), celebrato la prima domenica di Quaresima, e gli strigliozzi, nome di una pasta lunga fatta a mano con farina di grano duro e condita con sugo al pomodoro, protagonista di un antica sagra che si svolge a settembre.
7 recommandé par les habitants
Castel di Tora
7 recommandé par les habitants
Affacciato sul lago e immerso tra i boschi sotto la cima del Monte Navegna, il borgo di Castel di Tora ha il suo simbolo nella torre a picco sull'acqua che è ciò che resta di un antico castello. Le case in pietra, i vicoli con archi, scalinate, passaggi, le grotte e le cantine scavate nella roccia e, ancora, le piazzette-belvedere: tutto racconta la lunga storia del luogo, che ha inizio nell'anno Mille, e giustifica il suo ingresso tra i Borghi più belli d’Italia. I turisti di giornata che si limitano alle rive del lago e a un giro frettoloso tra i vicoli si perdono il meglio. Perché Castel di Tora è anche il punto di partenza per bellissime escursioni, come quella che porta al borgo fantasma di Antuni e all’Eremo di S.Salvatore, o la passeggiata, adatta a tutti, alla Cascata delle Vallocchie. Fuori stagione, poi, il borgo si anima con eventi dedicati ai piatti della tradizione: il Polentone (polenta condita con aringa, tonno, baccalà e alici), celebrato la prima domenica di Quaresima, e gli strigliozzi, nome di una pasta lunga fatta a mano con farina di grano duro e condita con sugo al pomodoro, protagonista di un antica sagra che si svolge a settembre.
Vicino al borgo medievale di Castel di Tora, adagiata sulle sponde nord-orientali del Lago del Turano, si erge la suggestiva, affascinante, inquietante città fantasma di Antuni. Siamo nella Riserva Naturale del Monte Cervia e Navegna in cui non mancano sentieri per escursioni o per semplici passeggiate. Siamo nella valle del tartufo, dove in molti sentieri segreti si perdono i passi dei cacciatori del prezioso tubero. La zona di Castel di Tora ha visto la presenza dell’uomo sin dai tempi preistorici, come testimoniano i ritrovamenti di alcune cavità quali la Grotta Jannara. Le vallate furono successivamente sotto il controllo dei popoli sabini e, attraversata la storia dell'Impero Romano senza lode e senza infamia, raggiunse il vero sviluppo durante il periodo medievale. Nel profondo ed oscuro medioevo, intorno all'anno 1000, fu fondata la Castrum Antoni ed il paese arrivò a contare una numerosa popolazione, almeno per l'epoca, "ben più di mille abitanti". Per arrivarci prendete l'autostrada che da Roma porta all'Aquila, uscite al casello Carsoli-Oricola ed imboccate la S.S. 5 Tiburtina in direzione di Carsoli. Dopo circa 1 km svoltate a sinistra in direzione di Paganico Sabino-Castel di Tora. Dopo circa 15 km di una strada alquanto tortuosa, troverete un piccolo ruscello che ingrossandosi, man mano che lo seguirete, diventerà il lago del Turano. Al bivio che a destra sale al centro di Castel di Tora troverete sulla sinistra una piccola strada sterrata interrotta dopo circa 50 metri da una barra d’ingresso. Lasciate la macchina, la vostra razionalità, il vostro passato ed andate incontro ai fantasmi della città di Antuni. La camminata è lunga, ma ne vale la pena: giunti ad Antuni, tra il vento, lo scintillio lontano delle acque del lago, il silenzio che scivola dalle case scheletriche fino a mordervi vigliaccamente la schiena, troverete le rovine di un grande castello. Ora potrete rivivere il ricordo di un passato su cui la peste ha messo la parola "fine".Prima di ridiscendere alla ricerca della vostra razionalità (e della macchina), sole e diga permettendo e se sarete fortunati, nelle acque del lago potrete intravedere le ombre di case sommerse. Nelle sere di foschia molti dicono di aver sentito lamenti ed evanescenze levarsi dalle acque scure del lago. Forse sono le anime dei defunti che si cercano perchè nella parrocchiale di Antuni era in vigore l’uso di seppellire i propri cari in luoghi distinti: le donne venivano sepolte nei pressi della porta della sacrestia, gli uomini davanti all’altare e i bambini presso la porta dove sorgeva il battistero..... Che fosse una discriminazioni dell'epoca ? Le donne quasi fuor della porta. Oggi ridiamo di questo ma di cosa rideranno i nostri pronipoti ? Temo di moltissime cose. Se non siete tanto impressionanti ricordatevi che il lago è una riserva di pesca in cui spesso sono svolte gare nazionali e, dal momento che siete tornati alla realtà, andate a gustarvi tranquillamente un ottimo pasto in uno dei ristoranti che si affacciano sul lago. Per digerire niente di meglio di un bel giro per la cittadina di Castel di Tora oppure salite fino al paese di Ascrea ad assaporare il gusto delle cose buone di una volta. Se volete fare delle belle passeggiate non avete altro che l'imbarazzo della scelta ma attenti agli invitanti funghi che troverete ad ogni passo. L'emblema del mistero del lago armonizza un luogo splendido,pieno di sapori natura e storia, emozioni da scoprire .
Castle of Antuni
Vicino al borgo medievale di Castel di Tora, adagiata sulle sponde nord-orientali del Lago del Turano, si erge la suggestiva, affascinante, inquietante città fantasma di Antuni. Siamo nella Riserva Naturale del Monte Cervia e Navegna in cui non mancano sentieri per escursioni o per semplici passeggiate. Siamo nella valle del tartufo, dove in molti sentieri segreti si perdono i passi dei cacciatori del prezioso tubero. La zona di Castel di Tora ha visto la presenza dell’uomo sin dai tempi preistorici, come testimoniano i ritrovamenti di alcune cavità quali la Grotta Jannara. Le vallate furono successivamente sotto il controllo dei popoli sabini e, attraversata la storia dell'Impero Romano senza lode e senza infamia, raggiunse il vero sviluppo durante il periodo medievale. Nel profondo ed oscuro medioevo, intorno all'anno 1000, fu fondata la Castrum Antoni ed il paese arrivò a contare una numerosa popolazione, almeno per l'epoca, "ben più di mille abitanti". Per arrivarci prendete l'autostrada che da Roma porta all'Aquila, uscite al casello Carsoli-Oricola ed imboccate la S.S. 5 Tiburtina in direzione di Carsoli. Dopo circa 1 km svoltate a sinistra in direzione di Paganico Sabino-Castel di Tora. Dopo circa 15 km di una strada alquanto tortuosa, troverete un piccolo ruscello che ingrossandosi, man mano che lo seguirete, diventerà il lago del Turano. Al bivio che a destra sale al centro di Castel di Tora troverete sulla sinistra una piccola strada sterrata interrotta dopo circa 50 metri da una barra d’ingresso. Lasciate la macchina, la vostra razionalità, il vostro passato ed andate incontro ai fantasmi della città di Antuni. La camminata è lunga, ma ne vale la pena: giunti ad Antuni, tra il vento, lo scintillio lontano delle acque del lago, il silenzio che scivola dalle case scheletriche fino a mordervi vigliaccamente la schiena, troverete le rovine di un grande castello. Ora potrete rivivere il ricordo di un passato su cui la peste ha messo la parola "fine".Prima di ridiscendere alla ricerca della vostra razionalità (e della macchina), sole e diga permettendo e se sarete fortunati, nelle acque del lago potrete intravedere le ombre di case sommerse. Nelle sere di foschia molti dicono di aver sentito lamenti ed evanescenze levarsi dalle acque scure del lago. Forse sono le anime dei defunti che si cercano perchè nella parrocchiale di Antuni era in vigore l’uso di seppellire i propri cari in luoghi distinti: le donne venivano sepolte nei pressi della porta della sacrestia, gli uomini davanti all’altare e i bambini presso la porta dove sorgeva il battistero..... Che fosse una discriminazioni dell'epoca ? Le donne quasi fuor della porta. Oggi ridiamo di questo ma di cosa rideranno i nostri pronipoti ? Temo di moltissime cose. Se non siete tanto impressionanti ricordatevi che il lago è una riserva di pesca in cui spesso sono svolte gare nazionali e, dal momento che siete tornati alla realtà, andate a gustarvi tranquillamente un ottimo pasto in uno dei ristoranti che si affacciano sul lago. Per digerire niente di meglio di un bel giro per la cittadina di Castel di Tora oppure salite fino al paese di Ascrea ad assaporare il gusto delle cose buone di una volta. Se volete fare delle belle passeggiate non avete altro che l'imbarazzo della scelta ma attenti agli invitanti funghi che troverete ad ogni passo. L'emblema del mistero del lago armonizza un luogo splendido,pieno di sapori natura e storia, emozioni da scoprire .
Un borgo fantasma che vanta una delle posizioni più belle del centro Italia: in cima a una roccia che si protende nel Lago del Turano, Antuni appare quasi completamente circondato dall’acqua. Nel 1944 questo antico centro la cui storia è legata a quella di Castel di Tora viene bombardato dagli Americani e nel 1950 abbandonato dagli abitanti. Cade in rovina anche il gioiello del borgo: il Palazzo dei Drago, con i suoi saloni affrescati, le scalinate in pietra, le 365 finestre, i giardini pensili. Negli anni ’90 nel borgo diventato inaccessibile hanno inizio i lavori di restauro, per recuperare gli edifici principali, mettere in sicurezza i ruderi e permettere ai turisti di riscoprire questo luogo ricco di fascino. Oggi ad Antuni si può accedere solo con visite guidate. L’associazione Camminando con organizza escursioni di circa 2 ore con partenza da Castel di Tora. Volendo, si può proseguire il tour fino all’Eremo di San Salvatore, una grotta affrescata con vista mozzafiato sul lago che si raggiunge con un’ora in più di cammino. Info: comune.castelditora.ri.it.
Castle of Antuni
Un borgo fantasma che vanta una delle posizioni più belle del centro Italia: in cima a una roccia che si protende nel Lago del Turano, Antuni appare quasi completamente circondato dall’acqua. Nel 1944 questo antico centro la cui storia è legata a quella di Castel di Tora viene bombardato dagli Americani e nel 1950 abbandonato dagli abitanti. Cade in rovina anche il gioiello del borgo: il Palazzo dei Drago, con i suoi saloni affrescati, le scalinate in pietra, le 365 finestre, i giardini pensili. Negli anni ’90 nel borgo diventato inaccessibile hanno inizio i lavori di restauro, per recuperare gli edifici principali, mettere in sicurezza i ruderi e permettere ai turisti di riscoprire questo luogo ricco di fascino. Oggi ad Antuni si può accedere solo con visite guidate. L’associazione Camminando con organizza escursioni di circa 2 ore con partenza da Castel di Tora. Volendo, si può proseguire il tour fino all’Eremo di San Salvatore, una grotta affrescata con vista mozzafiato sul lago che si raggiunge con un’ora in più di cammino. Info: comune.castelditora.ri.it.
Suggestivo angolo della Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, la Cascata delle Vallocchie si raggiunge da Castel di Tora con una piacevole passeggiata di una trentina di minuti. Si cammina seguendo il suono dell’acqua, tra bosco e piccoli ruscelli.
Cascata delle Vallocchie
Suggestivo angolo della Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, la Cascata delle Vallocchie si raggiunge da Castel di Tora con una piacevole passeggiata di una trentina di minuti. Si cammina seguendo il suono dell’acqua, tra bosco e piccoli ruscelli.
Villa d’Este, Tivoli e Villa Adriana, siti archeologici e architettonici di rara bellezza, meritano una visita.
182 recommandé par les habitants
Villa d'Este
5 P.za Trento
182 recommandé par les habitants
Villa d’Este, Tivoli e Villa Adriana, siti archeologici e architettonici di rara bellezza, meritano una visita.
Le cascate delle Marmore, sono state costruite dai Romani nel 271 a.C. e sono le più alte d’Europa.
79 recommandé par les habitants
Cascata delle Marmore Belvedere Superiore
Vocabolo Cascata
79 recommandé par les habitants
Le cascate delle Marmore, sono state costruite dai Romani nel 271 a.C. e sono le più alte d’Europa.

Offerta gastronomica

Trattoria a gestione familiare, cucina tipica favolosa.
6 recommandé par les habitants
Trattoria Il Vigneto
4 Via Turanense
6 recommandé par les habitants
Trattoria a gestione familiare, cucina tipica favolosa.
Cucina casereccia, specialità al tartufo e cacciagione.
Ristorante Il Tartufo
Cucina casereccia, specialità al tartufo e cacciagione.
Ristorante Pizzeria C'era Una Volta
200 Via Parodi
Trattoria da Elena - Posticciola
57 Via del Popolo
Volete fare una cena romantica, oppure semplicemente gustavi un aperitivo su l’unico Bar/ristorante galleggiante del Lago del Turano? Potrete gustarvi un panorama incantevole e sarà per voi una esperienza indimenticabile.
Ristorante Patrizia
1 Via del Lago
Volete fare una cena romantica, oppure semplicemente gustavi un aperitivo su l’unico Bar/ristorante galleggiante del Lago del Turano? Potrete gustarvi un panorama incantevole e sarà per voi una esperienza indimenticabile.
Vuoi mangiare la Pinsa Romana? Questo è il posto giusto, naturalmente troverai anche tutti i piatti della cucina Romana.
La Tana Di Turan
Vuoi mangiare la Pinsa Romana? Questo è il posto giusto, naturalmente troverai anche tutti i piatti della cucina Romana.
Cibo ottimo con una vista meravigliosa…
Locanda Belvedere
Cibo ottimo con una vista meravigliosa…
Aperitivi, Taglieri e arrosticini fantastici, tartufo fresco.
Spritz Art and Truffle
Aperitivi, Taglieri e arrosticini fantastici, tartufo fresco.
Hai mai mangiato in una Home restaurant? Prova Rito Paganico e resterai stupito…
Rito Paganico HomeRestaurant
Hai mai mangiato in una Home restaurant? Prova Rito Paganico e resterai stupito…
Ottime proposte di cibo locale, pesce del lago, carne del luogo e pizzeria.
Ristorante Pizzeria C'era Una Volta
Ottime proposte di cibo locale, pesce del lago, carne del luogo e pizzeria.
Ottimo locale dove mangiare molto bene, inoltre offre molti servizi per godersi il lago.
Ristorante L'Angoletto, Bar, Noleggio Barche e Kayak
44 SP34
Ottimo locale dove mangiare molto bene, inoltre offre molti servizi per godersi il lago.

Escursione sul lago

Questa barca Canadian di mt 4,20, con un motore di 4 cv, e’ disponibile su richiesta del cliente per una semplice gita sul lago alla ricerca di calette nascoste, oppure per fare una battuta di pesca o per visitare la necropoli Romana di Castel di Tora.
27 recommandé par les habitants
Lago del Turano
27 recommandé par les habitants
Il Club Nautico Turano, vi offre tanti servizi, noleggio lettini, ombrelloni, canoe, kayak, Sup, Sci nautico, inoltre potrete cenare al Ristorante Patrizia, unico ristorante galleggiante sul lago, per i clienti di MaDehouse, sconto sui servizi.
Club Nautico Turano
1 Via del Lago
Il Club Nautico Turano, vi offre tanti servizi, noleggio lettini, ombrelloni, canoe, kayak, Sup, Sci nautico, inoltre potrete cenare al Ristorante Patrizia, unico ristorante galleggiante sul lago, per i clienti di MaDehouse, sconto sui servizi.

Escursioni

Vuoi esplorare tutte le bellezze naturali del posto? Affidati alla professionalità delle guide locali.
Associazione Camminando con...
28 Via Umberto I

Le Guide ai Quartieri

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